Passo Zovo
Le linee difensive strategiche
Fino all’inverno tra il 1916 e il 1917 il passo dello Zovo non era stato interessato da opere di difesa o di viabilità militare. Prima della guerra era stata costruita solamente la strada che saliva da Magrè, toccava il passo e procedeva in quota sul versante orientale del monte Castrazzano verso il passo del Colombo e il Monte Civillina.
Dopo il grave rischio di invasione corso con la Strafexpedition nel maggio del 1916 fu evidente l’importanza strategica della dorsale Agno – Leogra e nell’aprile del 1917 il Comando della 1a Armata predispose il progetto di una linea difensiva di cresta, detta Ortogonale 1, da Campogrosso a Monteviale presso di Vicenza.
Tra la primavera del 1917 e l’autunno del 1918 il passo dello Zovo e le colline adiacenti furono oggetto di importanti opere di fortificazione e di viabilità. Il passo dello Zovo come il passo di Priabona erano infatti i punti deboli di un’eventuale direttrice di attacco da est.
Furono costruite postazioni per mitragliatrice anche in caverna, trincee, camminamenti sia in cresta, dominanti la strada proveniente da Schio, sia sul versante della valle dell’Agno per colpire sul fianco le truppe infiltrate. Tutte le postazioni, collegate da un’adeguata rete di sentieri, erano servite da numerosi ricoveri in roccia.
Durante e dopo la Strafexpedition si erano intensificati i bombardamenti aerei su Schio, Valdagno e nell’Alto Vicentino con morti e feriti anche tra la popolazione civile. Sulla cima del Monte Magrè, subito a sud del passo, furono pertanto realizzate due piazzole in calcestruzzo per artiglieria contraerea e una baracca per l’alloggio degli artiglieri.
La nuova linea richiedeva una viabilità sufficiente e sicura per il rifornimento di viveri, armi e materiali e per il rapido spostamento della truppa. Furono costruite le strade camionabili di arroccamento da Ponte dei Nori fino al passo dello Zovo e per Castrazzano fin al Civillina.
Un’altra strada camionabile fu costruita su un nuovo tracciato tra il 1916 e il 1917 per collegare Valdagno alla strada militare esistente Schio – Passo Zovo. Questa strada aveva anche una funzione strategica in caso di ritirata dell’Esercito dalla linea del Piave.
Lungo queste strade e nei ponti del fondovalle erano predisposti fornelli da mina per provocare l’interruzione della viabilità. A testimonianza dei lavori eseguiti i soldati della Prima Armata collocarono sul passo e sul fondovalle, all’inizio e alla fine delle strade, alcuni cippi, ancor oggi ben visibili, indicanti l’anno di costruzione.
Nel 1918 la linea fu occupata dalle truppe inglesi giunte in soccorso dell’Italia dopo Caporetto.